L’ossidazione anodica dura a spessore (anodizzazione dura), ha l’obiettivo di dare all’alluminio e sue leghe, una elevata resistenza all’usura, all’abrasione, e una durezza superficiale intorno ai 500 – 600 Vickers, a secondo della lega utilizzata.
Non essendo un riporto ma una trasformazione della superficie stessa nel suo ossido di alluminio, lo strato che si verrà a formare dal trattamento, penetrerà per metà al suo interno e per metà al suo esterno e si svilupperà con regolarità su tutta la superficie del pezzo.
Quando si parla di ossidazione anodica dura, va tenuto presente che lo spessore minimo deve essere di almeno 25 – 30 micron e che il suo ottimale è di 40 – 50 micron a secondo della lega utilizzata.
L’ossidazione anodica dura puo’ essere integrata con il trattamento di impregnazione al Teflon (PTFE) che consente di migliorare notevolmente il coefficiente di attrito dell’ossido duro. Questo trattamento si impregna nello strato duro senza variare le quote.
Nel caso in cui il cliente avesse problemi di misure in tolleranza, GPS può intervenire, con particolari protezioni prima del trattamento.
L’anodizzazione dell’alluminio trova molteplici applicazioni a partire dal campo automobilistico di serie a quello per competizioni, dalla Formula1 alla motonautica, dalle moto da GP a quelle da fuori strada, dal campo aerospaziale a quello di confezionamento, fino al farmaceutico, tessile, ciclistico, modellistico e a tanti altri impieghi.
Possiamo inoltre offrire l’ossidazione anodica naturale e colorata.